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Grafologia - la perizia grafica

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2010 22:35
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Sesso: Femminile
02/05/2010 11:10

Pochi sanno che chi esegue una “perizia grafica su base grafologica” possiede una preparazione grafologica raggiunta attraverso anni di studi riguardanti la conoscenza e l'interpretazione del gesto grafico, seguiti da un corso di specializzazione e un training in perizia grafica. Il tutto è corredato, al fine di conferire una seria professionalità, da continui approfondimenti e ricerche personali che forniscono uno stile caratterizzante del proprio lavoro. È consequenziale che, secondo le scuole di grafologia più importanti, non si può essere periti grafici senza essere grafologi.

Altrettanto consequenziale è che non si può effettuare una perizia su una scrittura senza conoscere la fisiologia del gesto grafico, intesa come sviluppo dinamico della scrittura vista come elemento fisico. Conoscere bene quindi quelle che sono le leggi e i principi della scrittura individuati attraverso ricerche scientifiche e sperimentali da grandi studiosi del fenomeno grafico, che per il grafologo peritale rappresentano la fonte di sapere alla quale attingere costantemente.

Ma il grafologo sa bene, perché è alla base dei suoi studi, che la scrittura si anima e prende vita acquistando quel “ritmo”, quella spontaneità del tutto personale e peculiare che appartiene ad ognuno di noi, proprio perché carica di impulsi energetici, affettivi, psichici e psicologici. Come può quindi un metodo d'indagine prescindere da questi aspetti quando sono proprio questi che rendono il processo scrittorio inimitabile e riconoscibile? Nel concetto di ritmo grafico individuale rientrano aspetti come la variabilità grafica naturale del grafismo individuale che il grafologo considera determinanti ai fini dell'attribuzione di uno scritto.

Peraltro conoscere le possibili cause occasionali (tensioni emotive, stress, stanchezza, malattie) di variazioni di certi caratteri della scrittura rappresenta un ausilio per individuare in una grafia indici grafologici a volte determinanti per la perizia. Il grafologo è in grado di interpretare adeguatamente e giudicare momentanea una certa gestualità individuata magari in una firma apposta in calce ad una dichiarazione di particolare significato affettivo per lo scrivente, distinguendola consapevolmente da quelli che sono gli indici grafologici costanti, poco visibili e difficilmente imitabili (costanti di valore) decisivi riguardo all'autenticità.

Ed è proprio questo il valore aggiunto della grafologia alla perizia: il grafologo specializzato in perizia guarda alla scrittura come un insieme di gesti o movimenti che rivelano la personalità di chi scrive, giudicando la differenza o la somiglianza fra due scritti alla luce di questa idea portante. La scrittura per il grafologo non è esclusivamente manifestazione statica formale, ma espressione viva e intensa dell'interiorità di colui che scrive e per questo la sua analisi sarà basata su elementi maggiormente ascrivibili alla personalità individuale.

E nel ripercorrere ogni volta il cammino scrittorio che la penna, come strumento a disposizione della mente, attraversa da un margine all'altro del foglio, egli saprà cogliere l'esclusiva singolarità che contraddistingue scrittura e personalità, individuando, nello scorrere generale della scrittura, la sintesi di tutte le peculiarità che la compongono, riuscendo così a identificare in modo più completo la sua unicità.
Sulla base di queste cognizioni egli potrà considerare come insignificanti certe analogie estese e ne potrà individuare invece altre che, se appaiono al profano trascurabili, possono invece rivelarsi sostanziali e dimostrative sconfessando così nei fatti il pregiudizio del “si vede”.

È chiaro che nell'espletare una perizia grafica il grafologo non deve assolutamente spingersi oltre lo scopo attributivo e deve quindi escludere tutto ciò che riguarda l'analisi vera e propria della personalità; ma altrettanto palese è il fatto che, conoscendo egli stesso le cause delle differenze e l'interpretazione delle dinamiche, la sua analisi risulterà sicuramente più attendibile e completa.
Si vuole auspicare che con il tempo e con la corretta formazione ed informazione la “perizia grafica su base grafologica”, a cui tanti seri professionisti di grande cultura dedicano il loro impegno e il loro lavoro, venga interpretata in modo corretto dall'utente sì ma anche da chi la esegue!

Di cosa tener conto durante un esame grafologico:


• La pressione
Grazie alla pressione, o tratto, il grafologo capisce se la vita affettiva, psichica del soggetto è arida o ricca, sana o difficile. Osserva soprattutto la qualità, la leggerezza, la nettezza dei bordi e la tensione.

• La dimensione
Il grafologo nota la grandezza poiché può essere proporzionata alle aspettative del soggetto, inoltre verifica la dimensione perché è relazionata anche all'autostima, infine controlla l'ineguaglianza della dimensione perché indica instabilità dei sentimenti.

• La forma
Il grafologo indagherà sulla spontaneità della scrittura: lo scrivente può voler affermare i propri valori individuali o può allinearsi a stereotipi generalmente diffusi per uniformarsi a valori convenzionali. L'esperto deve considerare il rapporto fra l'avere e l'essere, l'apparire e il sentire.
• La continuità

Il grafologo valuta le interruzioni nel flusso di scrittura, che possono attestare una maggiore o minore socievolezza, indipendenza, razionalità, intuitività.
• La direzione
L'esperto analizza dove punti la scrittura: se in alto può significare uno stato di entusiasmo, se in basso ne può indicare uno di prostrazione; la scrittura sinistrogira manifesta egoismo, mentre quella destrogira significa partecipazione generosa.
• La velocità
Non è facile stabilire la velocità della scrittura anche se un tracciato stretto, una pressione esagerata, una punteggiatura esatta la rallentano.
• L'impostazione
L'esperto verifica la disposizione della scrittura nel foglio: se la scrittura è chiara e leggibile dimostra una certa sicurezza dello scrivente, altrimenti può significare una sorta di anarchia o di pigrizia.
• Il movimento
Lo specialista vaglia se la personalità è pronta a prendere iniziative personali oppure no, se è dinamica o abitudinaria.
• La firma
Il grafologo controlla se la firma mostra segni di diversità dal resto della scrittura, nel caso affermativo emerge una conflittualità; è importante la posizione della firma, se in alto, al centro, a sinistra e così via; significativa è anche la distanza dal testo.

[Modificato da Lanyce 02/05/2010 22:35]


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